mercoledì 11 maggio 2011

Keith Haring



Keith Haring nasce il 4 Maggio del 1958 a Kutztown, in Pennsylvania e già dalla più giovane età seguendo le orme del padre inizia a disegnare cartoni con delle vere e proprie storie.

A termine del liceo Keith si iscrisse all' Ivy School of professional art di Pittsburgh e successivamente alla scuola di "commercial-art". Ma lì, parlando con chi già faceva arte commerciale, capì che loro non erano felici, quel lavoro non li appagava, perché disegnavano ciò che gli veniva chiesto e coltivavano la loro arte altrove; dunque capì che non voleva diventare nè un illustratore nè un grafico pubblicitario e abbandonò quella scuola.
Nel 1976 Keith girò tutto il paese in autostop, ebbe modo di conoscere altre scuole e altri artisti e si fermò a Pittsburgh, dove si iscrisse all'Università; si guadagna da vivere lavorando come cameriere nella mensa di un'industria.
Nel 1978 tiene la prima mostra, al "Pittsburgh Center for the arts", si trasferisce a New York ed entra nella School of Visual Art. In quel periodo stava esplodendo la Pop Art e lui ne era pienamente coinvolto; le strade vengono conquistate degli artisti e Haring inizia ad esternare la sua arte tramite i "graffiti", il tratto era grezzo e veloce; ma tale attività era illegale e Haring viene arrestato più volte; ma in campio ottiene molta più notorietà: per vedere delle sue opere non serviva andare in un museo, bastava prendere la metro! I suoi quadri acquisirono sempre più valore e molta gente rubava le sue opere in Subway poche ora dopo la realizzazione, per poi rivenderle ai mercanti d'arte. 
Nel 1980 partecipa con Andy Warhol alla rassegna "Terrae Motus" di Lucio Amelio, in aiuto delle vittime del terremoto che colpì l'Irpinia e occupa un palazzo nella zona di Time Square, organizzando la mostra "Time square show". Poco dopo inizia a collaborare con LA II, allestisce molte mostre insieme a lui; fino a quando la "Tony Shafrazi Gallery" diventa la sua galleria personale
Nell'83 partecipa alla Withney Biennal e alla Sao Paulo Biennal, espone a Londra, a Tokyo, ed incontra per la prima volta Andy Warhol. 
Nell'86 apre il primo "Pop shop", a New York. Il Pop shop era una vendita al dettaglio dei suoi gadgets e delle sue opere, ma queste diventavano sempre più costose, dunque non erano proprio alla portata di tutti; nel Pop Shop era possibile vedere l'artista al lavoro senza spendere nulla. Dipinge dei bambini che si tengono per mano sul Muro di Berlino e dipinge una grande murata sulla East Harlem Drive, la sua opera recita testualmente "Il crack è una porcheria" 
Nel 1987 dipinge a Parigi, una parte dell'Hopital Necker. 
Nel 1988, apre il Pop Shop di Tokyo e poco dopo rilascia questa dichiarazione "Nella mia vita ho fatto un sacco di cose, ho guadagnato un sacco di soldi e mi sono divertito molto. Ma ho anche vissuto a New York negli anni del culmine della promiscuità sessuale. Se non prenderò l'Aids io, non lo prenderà nessuno" da lì a poco in un'intervista al Rolling Stone, confesserà che gli era stata diagnosticato l'HIV, di conseguenza per i bambini affetti dell'AIDS, fonda la Keith Haring Foundation.
Nel 1985 dipinge una murata nel negozio Fiorucci di Milano.
Il 16 Febbraio del 1990, a New york, a soli 31 anni, Keith Haring muore di AIDS lasciando un segno indelebile, come una vernice spray, nell'arte contemporanea, le sue opere fatte di personaggi e di storie astratte lo hanno collocato tra gli artisti più rappresentativi della Pop-art.
Nel 1994, si tiene una mostra a Torino, al Castello Rivoli.
Nel '97 il Whitney Museum di New York allestisce una mostra delle sue più grandi opere che farà il giro del mondo fino ai primi mesi del 2001.
Dal 7 Dicembre 2000 al 28 Febbraio 2001, a Roma (città in cui Haring dipinse, alcune opere si trovano oltre la vetrata del ponte sul Tevere della metro A), viene allestita una retrospettiva di oltre 80 opere, al Chiostro del bramante. il 14 Gennaio vengono istallate 8 sculture nelle principali piazze di Roma.
Dal 26 Maggio al 2 Settembre 2001, a Catania, nel castello Ursino è stata allestita una sua personale; a Piazza Stessicoro è stata sistemata una sua scultura.






" Mi è sempre più chiaro che l'arte non è un'attività alitaria riservata all'apprezzamento di pochi. L'arte è per tutti e questo è il fine a cui voglio lavorare ".
Keith Haring)

La gestione attenta della propria immagine e la perfetta integrazione nel sistema dell’arte, infatti, non impediscono a Haring di sviluppare un’opinione negativa e una sincera preoccupazione circa molti aspetti della società contemporanea. L'artista manifesta a più riprese il suo timore nei confronti della minaccia nucleare che incombe sull’umanità ed esprime aperta perplessità circa l’eccessiva importanza attribuita al denaro nella società occidentale; inoltre, egli denuncia il rischio della perdita di identità individuale legato al dilagare del mezzo televisivo. Connesse a questi argomenti sono alcune iconografie maturate in buona parte attorno alla metà degli anni Ottanta, come il celebre bambino legato a un televisore da un cordone ombelicale, il fungo atomico e la figura umana con un buco all’altezza dello stomaco.
L’impegno sociale di Haring e le sue preoccupazioni circa il destino della società crescono in modo significativo dopo il 1985: a partire da tale data le sue opere parlano sempre più spesso di violenza, dolore e alienazione. Parallelamente, il suo segno si fa più aggressivo e aggrovigliato.





































http://keithharing.altervista.org/home.htm

http://www.haring.com/home.php

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